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L’appello (tardivo) di Pisapia ai ciclisti

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di Francesco Mignano

di Francesco Mignano

Ogni qual volta sollevi l’argomento dei ciclisti che non rispettano regole e norme, arriva quello che afferma cose del tipo “ma in un incidente il ciclista non può fare troppi danni”.

Certo, se va contro un’auto (a torto o ragione) sarà lui ad avere la peggio, ma se investe un pedone, se sbuca dall’angolo del marciapiede e centra un passeggino?

A prescindere che il fatto di procurare (in teoria) pochi danni all’altro, non ti autorizza a violare il Codice ed il Buonsenso, sarebbe il caso di allargare un pò il punto di vista, in quanto incidenti come questo riportano alla ribalta il fatto che un ciclista in genere non è assicurato e nel caso di incidenti che causano danni materiali moltro gravi o, come in questo caso, la morte di una persona, equivale a rovinarsi la vita, anche economicamente.

A dimostrazione di quanto sopra, basta leggere cosa è successo alla famiglia del ragazzino coinvolto in un incidente fra bici che ha portato alla morte di un’altra anziana.

leggo su SicurAuto questo articolo che si aggancia all’appello di Pisapia ai ciclisti, a seguito dell’incidente mortale accaduto domenica scorsa:

A Milano, la mattina di domenica 27 ottobre, mentre attraversava sulle strisce pedonali, a metà di via Crema, all’angolo con via Trebbia, una donna anziana è morta. Un ragazzo in bicicletta ha urtato la signora, spalla contro spalla.

Entrambi sono caduti, e l’88enne è morta in serata dopo il ricovero al Policlinico, in seguito a ferite alla testa e a una frattura cranica, ha avuto la peggio. Probabilmente, il ragazzo correva troppo, senza rendersi conto che, nello stesso momento, l’anziana stava attraversando l’incrocio.

Poche ore dopo il sinistro mortale, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, s’è rivolto ai ciclisti:

“Devono rispettare le regole. Purtroppo, troppi ciclisti oggi non pensano che non si deve passare col semforo rosso, perché si mette a rischio la propria incolumità e quella degli altri.

E non devono procedere contromano: è un comportamento pericoloso, che rischia di creare una situazione di tensione e di fastidio nei confronti della bicicletta, che invece è uno strumento favoloso.

È da tempo che volevo lanciare questo appello. Purtroppo, c’è stato un incidente mortale e mi sembra giusto dire ai ciclisti: per noi siete fondamentali, stiamo lavorando con le areee pedonali, le zone 30, l’estensione del bike sharing e, dove possibile, con nuove piste ciclabili, per trasformare la città. Però bisogna rispettare le regole“.

Scrive SicurAuto che:

“L’intervento di Pisapia è condivisibile ma tardivo. Che sia in atto una guerra fra ciclisti e pedoni, e fra ciclisti e automobilisti, e fra ciclisti e motociclisti, è cosa nota a tutti a Milano: al di là di qualche scontro verbale, ci sono anche incidenti, e si verificano diversi episodi che potrebbero sfociare in incidenti gravi. La colpa? Di tutti.”

Dal mio punto di vista dire che l’appello di Pisapia è tardivo è persino riduttivo, dato che è da parecchio tempo che è in atto questa situazione di costante inciviltà, senza che vengano presi provvedimenti.

Perchè così come è vero che fra i vari utenti della strada ci sono “buoni e cattivi” e sono sempre i singoli (e non la categoria) che con i loro comportamenti “fanno danni”, è altresì vero che se si vuole dare un pò di colpe a qualcuno, non dobbiamo dimenticarci dei vigili.

Prima di continuare la lettura, una precisazione: se sei un vigile coscienzoso, che fa il suo dovere con professionalità, QUI non si parla di te.

poliziottoAnche in questo caso si dovrà fare un distinguo, che come scriveva Caprino tempo fa ci sono gli stakanovisti ed i fannulloni, ma vero anche che il pesce puzza dalla testa, per cui se non ci sono direttive puntuali dall’alto, con l’applicazione di un giusto mix fra il buonsenso e la tolleranza zero, non si risolveranno mai i problemi causati da quelli che vanno in strada a farsi i comodi loro.

Che abbiano 2 o 4 ruote o che vadano a piedi.

Il lassismo da parte di chi per l’appunto deve vigilare, di fatto aumenta il senso di impunibilità degli incivili seriali…

Senza dimenticare poi che (purtroppo) per la massa è molto più facile adeguarsi ai cattivi comportamenti piuttosto che agire come si deve e Fare la differenza.

Ci sono i vigili che non vigilano…

Gli automobilisti che dire indisciplinati è dire poco…

I ciclisti che ne ne fregano…

I motociclisti che si adeguano…

I pedoni ed i loro strani comportamenti…

E non dimentichiamoci il cattivo esempio di certi genitori… i cui figli domani saranno pedoni, ciclisti, mociclisti ed automobilisti…



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